La storia di Maria

Una famiglia felice
(Foto di Golden Pixels LLC/Shutterstock.com)

Questa è la storia di Maria che da ragazzina voleva aiutare gli amici, ma che inizialmente non c’è riuscita, rovinandosi la vita.

Vuoi raccontarci, Maria, cosa sognavi? Sì, perchè desidero che i giovani capiscano come può essere pericoloso il mondo e come sia facile perdersi…

Com’è la tua storia? Come quella di tanti ragazzi, credo. A quattordici, quindici anni bevevo di tutto, ma soprattutto superalcolici e whisky, sorvoliamo sui motivi… a volte arrivavo a scuola già “allegra”! Avevo amici e fidanzatini che invece erano tossicodipendenti. Volevo aiutarli perchè ritenevo che la droga fosse una bruttissima cosa e cercavo di farli smettere parlandoci.

A quel tempo tu non ti drogavi? No, non come loro, almeno. Mi facevo le canne, ma quella nessuno la ritiene droga, anche se fa comunque male.

E poi? Avevo circa ventun anni e non riuscivo a comunicare con loro, a farli ragionare, così ho pensato che dovevo capire cosa fosse quella roba che rendeva rimbambiti i miei amici. All’inizio avevo cercato di combattere la droga…

Cos’è successo? Ero convinta di poter provare una volta… le solite storie, quelle che pensano tutti, ero convinta di poter gestire la cosa, che non mi sarei fatta fregare…

Invece no? Ovviamente no! Mi sono fatta la prima sniffata col naso e ho continuato da subito tutti i giorni e non più col naso. Ho iniziato subito a bucarmi, mi faceva più effetto… Ho fatto uso di eroina per circa un anno e mezzo.

Com’era la tua vita? Come quella di tutti i tossici: una vita di bugie, di sotterfugi e tradimenti. Vivi la tua giornata studiando la prossima mossa per fregare il prossimo e procurarti i soldi per farti.

Come hai smesso? Qualcuno ha fatto una telefonata anonima alla mia famiglia dicendo loro che mi drogavo. È stato mio fratello a portarmi in comunità… in un centro Narconon. Arrivata lì mi hanno messo sul programma di disintossicazione: si tratta di assistenze per superare l’astinenza, vitamine, studio e tutto ciò che aiuta ad uscire dal tunnel della droga, ma soprattutto a capire le reali cause e i motivi per cui ci si è caduti dentro. E questo è importante per non ricaderci di nuovo. È un programma unico nel suo genere perchè non fa uso di droghe alternative, nemmeno del metadone.

E ti ha aiutato? Alla fine del programma ero fuori dalla droga. Però volevo sentirmi utile ad altri, aiutare quegli amici che prima non ero riuscita ad aiutare e così sono rimasta a lavorare al centro per cinque anni. Alcuni dei miei amici sono entrati per disintossicarsi e questo mi ha resa davvero felice. Ho smesso di lavorare lì quando è nata mia figlia. Sono entrata nel centro Narconon nel 1983 e da allora non ho più fatto uso di sostanze stupefacenti. Posso dire di esserne fuori definitivamente, dopo tutti questi anni!

E adesso? Ho un sogno di famiglia! Un marito e tre figli, due dei quali già adolescenti, che mi danno tante soddisfazioni. Siamo una famiglia come tante. Con mio marito lavoro in un’associazione scolastica privata. Ci occupiamo di bambini dall’età prescolare alla terza media. Cerchiamo, oltre che insegnare le materie scolastiche, di prepararli all’ingresso nella società che adesso è sicuramente più pericolosa di vent’anni fa. Sono soddisfatta e felice. Posso aiutare e sono in grado di farlo. Ho accettato di raccontare la mia storia proprio per essere d’esempio. Troppi giovani rimangono intrappolati nelle spire della droga e si rovinano la vita. Troppi giovani pensano di essere in grado di “smettere quando vogliono”, ma è una bugia. Non è affatto vero. Provata una volta non sei più in grado di smettere e questa è la grande fregatura, oltre al fatto che drogandoti vivi sul filo del rasoio, troppo vicino alla morte.

Hai realizzato un sogno… Direi proprio di sì. Ho una vita nuova, iniziata ventidue anni fa, dopo il programma Narconon. Oggi posso aiutare davvero i ragazzi. Ho una famiglia felice, un marito, dei figli, cose che da ragazzina si sognano…

Ho riscoperto me stessa e lo devo al programma Narconon ed ai suoi staff.


(Per rispettare la privacy, la foto non mostra un graduato del Programma Narconon)

AUTORE

Ugo Ferrando

Nel 1974 ha introdotto i metodi di miglioramento sociale di L. Ron Hubbard in Italia e da oltre un quarto di secolo è il portavoce del Narconon Sud Europa.

NARCONON ARGO

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